San A. Pierozzi O.P.: Opera a ben vivere

Non è una novità quel movimento di laici che, rimanendo nel secolo, tendono alla pratica della perfezione cristiana, oggi dalla Chiesa solennemente approvato e maternamente incoraggiato: ebbene Antonino è sulla medesima linea quando impiega magari le ore della notte a scrivere per la direzione spirituale della gentildonna fiorentina. Nell’«opera a ben vivere» la carità e l’obbedienza sostituiscono la Regola e le mura del convento: una carità consolidata nel santo timor di Dio, che, se é necessario, sa anche introdursi in ambiente mondano, trattenervisi con decoro, uscirne con profitto spirituale; un’obbedienza che é frutto di forte dominio di se stesso e vincolo sacro impegnato da solenne promessa, che però lascia libertà alla intelligente discrezione di una coscienza bene educata. La pietà si accende nella meditazione amorosa del Crocifisso, segue lo spirito e le formule della liturgia sacra, ma anche si esprime nell’abbondanza del cuore. L’apostolato alieno da ogni asprezza e singolarità e vanagloria, si esplica nel proprio ambiente familiare e sociale, con spontaneità ed esemplarità . Così nelle sue grandi linee la spiritualità a cui educa Antonino non solo la gentildonna fiorentina, ma anche gli uomini della nobiltà e del popolo per i quali anzi molto più si adoperò.

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Descrizione

Antonino Pierozzi (Sant’)
(Firenze, 1389 – 2 maggio 1459) Divenne domenicano a quindici anni; ordinato sacerdote, fu priore a Cortona, a Fiesole, a Roma, a Napoli, ricoprendo nel frattempo la carica di Vicario generale dei Frati Riformati. Fondò la Società dei Buonomini di San Martino per i poveri bisognosi. Divenne arcivescovo di Firenze prodigandosi durante la peste. All’attività apostolica e agli incarichi di cui era gravato, unì un intenso studio e la realizzazione di opere che ebbero carattere giuridico-morale.

Informazioni aggiuntive

Autore

Sant\'Antonino Pierozzi O.P.