Mons. L. C. Borromeo: Cinque lettere pastorali

Del Vescovo di Pesaro, Mons. Luigi Carlo Borromeo, abbiamo già detto in occasione della recente diffusione del suo “Diario di un Vescovo al Concilio” nel sito degli e-book cattolici gratuiti.
Presentando questa raccolta di Lettere Pastorali alla Diocesi marchigiana, attiriamo fin da subito la vostra attenzione su quella titolata “Domine salva nos! perimus” (1961).

Si tratta di un documento straordinario, che a suo tempo fece scalpore su tutti i mass-media. Dopo di esso, Mons. Borromeo non ebbe più ascolto dai parlamentari cristiano democratici.
Tuttavia, anche oggi, conserva grande attualità: un recente libro (1) associa il Vescovo di Pesaro al Card. Ottaviani, inserendoli nel quadro della “propaganda anti democristiana dei Centri parrocchiali, che ricorse anche all’utilizzo di considerazioni oltranziste di esponenti della gerarchia ecclesiastica“. L’autore fa riferimento all’opposizione dei cattolici verso l’apertura a sinistra negli Anni Sessanta.

In realtà, la prospettiva di Mons. Borromeo è molto più ampia e fa riferimento a una sorta di malattia spirituale, di debolezza intrinseca che, da sempre, caratterizza il cattolicesimo subalterno alla modernità: “si sono stancati presto di sostenere il gran peso del nome (cristiano)”; “furono vinti dal contatto con i soldi, gli agi ed i piaceri, e temettero di dover fare troppi sacrifici“.

È questa la ragione per cui, in Appendice, abbiamo aggiunto un testo anteriore: la lettera Pastorale del Cardinale di Genova, del 1920, in cui il Presule denuncia la natura “debole e vigliacca” del neo-nato Partito Popolare di don Sturzo: “non avranno il coraggio di ricordare e di intimare apertamente il precetto di Dio“.

Le altre Lettere Pastorali, qui raccolte, sono tutte significative e, spesso, contengono una perfetta applicazione della dottrina sociale della Chiesa agli errori di quegli anni.

Totustuus.it

(1) cfr. Biagio Ferraro, “L’opposizione cattolica al progetto moroteo” (in Totaro et alii, “Il Segretario, lo Statista. Aldo Moro dal centro-sinistra alla solidarietà”; Napoli 2019), pag. 146 e succ.

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Descrizione

Luigi Carlo Borromeo (Graffignana, 26 ottobre 1893 – Pesaro, 4 luglio 1975) è stato vescovo di Pesaro dal 1952 fino alla sua morte.
Fu un Vescovo ortodosso, piissimo e con le idee molto chiare sull’allora rappresentanza politica dei cattolici italiani.

Fu padre conciliare durante tutte le sessioni del Concilio Vaticano II.
La CEI lo ritiene membro del gruppo di Vescovi aderenti al Coetus Internationalis Patrum, ma la cosa non è né certa né provata.
Quel che è certo è che figura tra i 104 vescovi italiani firmatari, nel 1965, della petizione proposta dal Coetus Internationalis Patrum: in essa quei buoni Pastori chiedevano l’inserimento della condanna del comunismo all’interno dello schema sulla Chiesa nel mondo contemporaneo.