La Dottrina Sociale naturale e cristiana

Al giorno d’oggi, è difficile trovare un testo che possa esporre – con completezza e verità – la dottrina sociale naturale e cristiana. Questo perché vi è chi pensa che la dottrina sociale sia nata solo con la Rerum novarum, chi dice che tratti solo dei problemi economici e salariali, chi ritiene di tacere su quanto prevede rispetto alla forma e azione dello Stato, chi ne nasconde le valutazioni su fatti storici.

Eppure, basterebbe scorrere l’Apologia prima di San Giustino martire (Flavia Neapolis, 100 d.C. – Roma, 163/167 d.C.), per capire che ci si trova di fronte a un testo di dottrina sociale che tratta della libertà per la vera religione.
Allo stesso modo, non si può ignorare che il Commento alla politica di Aristotele di San Tommaso d’Aquino (Roccasecca, 1225 –Fossanova, 1274), altro non è che una ripresa con correzioni di un testo di dottrina sociale naturale risalente al IV secolo avanti Cristo.

Per chi è cattolico la conoscenza della Dottrina Sociale si complica, poiché, dal 1934 (Maritain), viene artatamente diffusa l’idea secondo cui la modernità e il progresso sarebbero inarrestabili e perciò l’unica cosa a cui servirebbe la dottrina sociale sarebbe il collaborare con la democrazia moderna e il socialismo.
Si tratta di correnti di pensiero ben presenti tra gli uomini di Chiesa d’oggi, come dimostra il recente Cattolici e politica (2019) del Vescovo di Faenza Mons. Toso, prefatto da Stefano Zamagni.

Così, abbandonato il progetto della traduzione dell’ultimo grande testo di dottrina sociale – la Philosophia socialis del Goenaga –, totustuus.it vi offre il presente volume perché è più vincolante per la coscienza del credente e aiuta a far sorgere il dubbio che della dottrina sociale… non sappiamo nulla!

Si tratta di un’ampia raccolta di estratti da documenti pontifici, curata dai monaci di Solesmes nel 1959 e pubblicata con il titolo La pace interna delle nazioni.
Già il primo documento (del 1791) dovrebbe far capire che la Chiesa ha un giudizio inequivoco e ben fondato sulla Rivoluzione francese e i suoi principi.
Che questo patrimonio secolare possa essere calpestato – o anche solo “aggiornato” – in nome del tempo di cambiamento globale ci pare irragionevole, quando non satanico.

Nell’E-Book corrente abbiamo purtroppo dovuto omettere l’utile – ma intrasportabile – sistema di indici analitici e sistematici. L’utilizzatore potrà comunque compiere ricerche nell’E-Book, cosa preclusa con l’edizione cartacea.

Che questa piccola fatica possa piacere a Nostra Signora e ottenga agli italiani la grazia della rinascita del nostro martoriato paese.

Totustuus.it
Bologna, 17/11/2020
Festa del Beato Giosafat Kocylovskyj, martirizzato del socialismo

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Descrizione

I monaci di Solesmes. Nel 1833 i ruderi dell’abbazia vennero acquistati dal sacerdote Prosper Guéranger (1805-1875), che l’11 luglio dello stesso anno vi si stabilì con tre compagni, ripristinando la comunità benedettina e venendone eletto abate.
Recatosi a Roma, il 1º settembre 1837 dom Guéranger ottenne da papa Gregorio XVI un breve con il quale Solesmes veniva eretta ad abbazia madre della Congregazione di Francia dell’Ordine di San Benedetto, venendone nominato superiore generale.

Solesmes divenne centro del movimento religioso di restaurazione, anche liturgica e del canto gregoriano.