La 2° Rivoluzione, detta “Francese”

In una prospettiva teleologica, il comportamento dell’uomo si svolge in tre direzioni: verso Dio, verso i suoi simili, verso le cose.

  • L’interruzione del rapporto con Dio fu compito della Rivoluzione protestante (1517) che si avvalse dello spirito di dubbio, del libero esame, dell’interpretazione soggettiva della Scrittura.
  • Vaticinata dall’illuminismo enciclopedista e dalla massoneria, la Rivoluzione Francese ebbe il compito di distruggere i corpi intermedi, cioè tutte le forme di aggregazione tra gli uomini e lo Stato.
  • La Rivoluzione socialista del 1917 ebbe il compito di abolire il rapporto dell’uomo con le cose, ad esempio la proprietà privata.

Infine, una quarta Rivoluzione – che può essere simboleggiata nel Sessantotto – si sta occupando della distruzione del rapporto dell’uomo con sé stessa: una rivoluzione in interiore homine.

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Descrizione

La Rivoluzione francese, fu il trionfo dell’ugualitarismo in due campi.
Nel campo religioso, sotto la forma di ateismo, seducentemente etichettato da laicismo.
Nella sfera politica, con la falsa tesi che ogni disuguaglianza è una ingiustizia, ogni autorità un pericolo, e la libertà il bene supremo.

L’opera politica della Rivoluzione francese non fu altro che la trasposizione, nell’ambito dello Stato, della “riforma” che le sette protestanti più radicali avevano adottato in materia di organizzazione ecclesiastica:
1) Rivolta contro il re, simmetrica alla rivolta contro il Papa;
2) Rivolta della plebe contro i nobili, simmetrica alla rivolta della “plebe” ecclesiastica, cioè dei fedeli, contro l’aristocrazia della Chiesa, cioè il clero;
3) Affermazione della sovranità popolare, simmetrica al governo di certe sette, esercitato in misura maggiore o minore dai fedeli.