D. Tarozzi: La modernità nel pensiero di Augusto del Noce

Augusto Del Noce (Pistoia 1910- Roma 1989), filosofo cattolico, ha inteso, nel corso della sua produzione intellettuale, andare alle origini del problema della modernità che nel nostro secolo si é espressa anche attraverso i totalitarismi, tutti essenzialmente socialistici. Secondo Del Noce essi costituiscono, in qualche modo, l’esito obbligato di un percorso intrapreso dalla modernità viziato all’origine e sviluppatosi seguendo linee filosofiche tra loro causali. L’origine é il pensiero razionalista moderno che, attraverso gli studi cartesiani, introduce nella storia il principio dell’immanentismo.

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Descrizione

«Certo i cattolici hanno un vizio maledetto: pensare alla forza della modernità e ignorare come questa modernità, nei limiti in cui pensa di voler negare la trascendenza religiosa, attraversi oggi la sua massima crisi, riconosciuta anche da certi scrittori laici»
da Risposte alla scristianità, articolo apparso su Il Sabato il 7 giugno 1985)

Augusto Del Noce (Pistoia, 11 agosto 1910 – Roma, 30 dicembre 1989) è stato un politologo, filosofo e politico italiano.
È stato titolare della cattedra di “Storia delle dottrine politiche” all’Università La Sapienza di Roma.
Studioso del razionalismo cartesiano e del pensiero moderno (Hegel, Marx), analizzò le radici filosofiche e teologiche della crisi della modernità, ricostruendo con cura le contraddizioni interne dell’immanentismo.
Argomentò l’incompatibilità tra marxismo, umanesimo, ed altri sistemi di pensiero che propugnavano la liberazione secolare dell’uomo e la dottrina cristiana (affermò: “solo il Redentore può emancipare”). Sostenne tenacemente, per tali motivi, l’impossibilità del dialogo tra cattolici e comunisti e previde il “suicidio della rivoluzione” (1978).

Informazioni aggiuntive

Autore

Daniele Tarozzi