Crétineau-Joly: L’Insorgenza cattolica svizzera

Il Sonderbund fu l’alleanza conclusa fra i cantoni cattolici svizzeri contro l’atteggiamento anticattolico degli altri cantoni della confederazione.
Questione dominante fu quella dell’espulsione o meno dei gesuiti dalla Svizzera: per difendere la fede, dal 1844 e nel 1845, si venne a vere lotte armate fra i “corpi franchi”, promossi dalla massoneria e carboneria, e i cantoni cattolici uniti in una vera alleanza militare, il Sonderbund, appunto.
La dieta federale ordinò, nel 1847, lo scioglimento del Sonderbund: non avendo i cantoni cattolici ottemperato all’ordine, si venne alla guerra, che fu vinta dalle truppe confederali (novembre 1847) sostenute dalla massoneria internazionale e fu seguita dalla dissoluzione del Sonderbund e dall’espulsione dei gesuiti da Lucerna.

La storia del Sonderbund è utile agli uomini del XXI secolo perché, come 2 secoli fa, anche noi viviamo in un regime di democrazia totalitaria: “se non esiste nessuna verità ultima la quale guida ed orienta l’azione politica, allora le idee e le convinzioni possono esser facilmente strumentalizzate per fini di potere. Una democrazia senza valori si converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolo, come dimostra la storia” (cfr. Enc. Centesimus annus, n° 46).

Come per altre insurrezioni cattoliche (carlisti, cristeros, ecc.), anche la Svizzera è stata martirizzata dalla debolezza diplomatica della Santa Sede, dalla potenza laicista internazionale e dagli errori di alcuni governanti. Abbandonati da tutti e in ogni luogo, gli eroi del Sonderbund possono insegnarci l’intransigenza nella difesa dell’ordine naturale e della fede, così come a non ripetere gli errori compiuti allora.

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Descrizione

Jacques Augustine Marie Crétineau-Joly (Fontenay-le-Comte, 23 settembre 1803 – Vincennes, 1º gennaio 1875) è stato un giornalista e storico francese.
Nato in Vandea, fu un devoto cattolico, inizialmente studiò teologia nel seminario di Saint-Sulpice a Parigi, ma, pensando di non aver la vocazione, dopo tre anni di soggiorno abbandonò il seminario, nonostante avesse già ricevuto la tonsura.
All’età di vent’anni ottenne la cattedra di filosofia nell’università della sua città natale, ma presto abbandonò quest’incarico a causa delle sue cattive condizioni di salute, e nel 1823 andò a Roma, come segretario personale dell’ambasciatore francese, il duca di Laval-Montmorency. Si fece soprattutto notare come giornalista polemico contro il liberalismo.
Nel 1837 si stabilì a Parigi per dedicarsi alla ricerca storica riguardo alle Guerre di Vandea. Nel 1839 cominciò la pubblicazione di “L’Europe monarchique” (in italiano “L’Europa monarchica”), un giornale dedicato ai Borboni. Prima di questa pubblicò due testi sulla Vandea: “Épisodes des guerres de la Vendée” (“Episodi delle guerre di Vandea”) (1834) e “Histoire des généraux et chefs vendéens” (“Storia dei generali e dei capi vandeani”) (1838). Qualche anno dopo unì i due testi in una grande opera divisa in quattro volumi, più approfondita dei libri precedenti e considerata il suo capolavoro, intitolata: “Histoire de la Vendée militaire” (“Storia della Vandea Militare”) (Parigi, 1840-41). Il suo lavoro lo ha reso famoso a causa delle sue animate descrizioni, per il grande materiale raccolto e per la cura scrupolosa nel citare le sue fonti.
Si guadagnò una reputazione anche fuori della Francia, principalmente per i suoi testi politico-religiosi. Il più importante tra questi è la sua storia della Compagnia di Gesù: “Histoire religieuse, politique et littéraire de la Compagnie de Jésus” (in italiano “Storia religiosa, politica e letteraria della Compagnia di Gesù”), Parigi, 1844-46, in 6 volumi, opera scritta sotto gli auspici della Compagnia di Gesù, che lo aiutò fornendo fonti autentiche mai pubblicate prima.
Su questo argomento pubblicò anche un altro libro molto discusso: “Clément XIV et les Jésuites” (Parigi, 1847), che gli costò molte critiche da parte sia di papa Pio IX sia della Compagnia di Gesù.
Dopo un’attenta ricerca, e d’accordo con Pio IX, pubblicò “L’Église romaine en face de la Révolution“, 1859, in due volumi (in italiano La Chiesa romana di fronte alla Rivoluzione“), un lavoro che mostra l’opera delle società segrete nella lotta contro la Chiesa Cattolica nel Settecento e Ottocento.