F. Reck-Malleczewen: Il re degli anabattisti

In questi tempi di Divorzio, Aborto, Pillole varie, Eutanasia, Pacs, la storia degli anabattisti è utile a capire cosa ci aspetta: essi furono come un virus messo in incubatrice, che crebbe senza trovare ostacoli.
In un libro di Bullinger, scritto nel XVI secolo (cit. in Adler G., Gesebichte des Sozialismus und Kommunismus von Plato bis zur Gegenwart, v. I, Leipzig 1920), si legge:
Essi intendevano la libertà di Cristo in senso fisico; volevano essere liberi da qualsiasi legge, sicuri che Cristo li aveva liberati. Perciò si ritenevano assolti dalle decime, dall’obbligo delle corvé e dalla servitù feudale. Alcuni di loro, corrotti fino al midollo, convincevano donne leggere che avrebbero potuto spiritualizzarsi solo rompendo il loro matrimonio. Altri credevano che essendo tutte le cose comuni, anche le donne dovessero esserlo. Certi invece dicevano che dopo il secondo battesimo erano rinati e non potevano più peccare: solo la carne pecca. Da queste false dottrine scaturirono scandali e oscenità di ogni tipo. E osavano affermare che questa era volontà di Dio“.
“Affermano seriamente che nessuno deve possedere nulla, che tutte le proprietà e i beni devono essere comuni in modo che non si possa essere a un tempo cristiani e ricchi”.
Hanno istituito, come un ordine monastico di nuovo tipo, delle regole sugli abiti che specificano il tessuto, la foggia, la larghezza e la lunghezza“.
Hanno istituito delle regole per quanto riguarda il cibo, le bevande, il sonno, il riposo, l’andare e il venire“.

Il socialismo degli anabattisti trasse immediatamente, in diversi campi, tutte o quasi tutte le conseguenze dello spirito e delle tendenze del luteranesimo. Lo spirito di dubbio, il libero esame, l’interpretazione personale della Scrittura, la rivolta contro l’autorità ecclesiastica, espressa in tutte le sette con la negazione del carattere monarchico della Chiesa universale, cioé con la rivolta contro il papato.

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Descrizione

Friedrich Reck-Malleczewen
Scrittore prussiano (1884 – 1945). Discendente di una nobile famiglia, studiò medicina, ma coltivò sempre la passione per la letteratura, la musica e la storia. Nel 1933 si convertì al cattolicesimo, riconoscendo nella Chiesa l’ultimo baluardo contro la barbarie dilagante. Scrisse Il re degli Anabattisti nel periodo dell’ascesa del regime nazista, rilevando forti analogie tra il folle esperimento degli eretici cinquecenteschi e quello di Hitler. Deportato a Dachau nel ’44, vi morì nel febbraio del ’45.

Informazioni aggiuntive

Autore

Friedrich Reck-Malleczewen